Le polveri sottili

L’aria che si respira in Sardegna non sarebbe più quella di cui per tanto tempo ci siamo vantati. Almeno stando alle valutazioni di Legambiente, che hanno delineato un nuovo report al riguardo. “Mal’Aria di città. Cambio di passo cercasi”, questo il risultato di una ricerca redatta e pubblicata nell’ambito della Clean Cities Campaign. “Servono interventi incisivi per rendere le nostre città più salubri. Le strade devono essere progressivamente liberate dalle auto per lasciar posto alle persone, alla mobilità dolce e al trasporto pubblico – ha dichiara Annalisa Columbu, presidente di Legambiente Sardegna – Il verde urbano deve essere aumentato continuando la piantumazione di alberi e incentivando la realizzazione di aiuole, tetti verdi e giardini verticali”. “Dobbiamo ripensare le città – ha sottolineato la presidente – mettendo le persone al centro del nostro progetto: creare spazi verdi genera un beneficio non solo sociale ma anche sanitario, e occorre investire sul futuro delle nuove generazioni e sulla salvaguardia del nostro pianeta. Abbiamo degli ottimi esempi in Sardegna, come Olbia che è una città 30 Km/h. Alla Regione chiediamo di trovare il modo di replicare le buone pratiche e investire su città pulite e sicure”. I limiti di legge sull’inquinamento dell’aria in Sardegna sarebbero rispettati, ma per gli ambientalisti non è sufficiente: nell’Isola il Pm10 (polveri fini) negli ultimi 10 anni è addirittura aumentato. Forse hanno ragione. Un po’ più di verde nelle nostre comunità non guasterebbe.

g.f.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *