Regionali 2019

 

Il prossimo 24 febbraio, quasi certamente, saremo chiamati alle urne per votare il rinnovo del Consiglio Regionale della Sardegna e del Presidente della Regione. In un’altra data, gli elettori di una parte della provincia di Cagliari dovranno votare per scegliere il sostituto di Andrea Mura (M5S) alla Camera, dopo le sue note e polemiche dimissioni. Ma queste seconde elezioni stanno passando in secondo piano rispetto alle prime. Ed è normale che sia così. L’interesse generale (poco), gli interessi particolari, la lotta per diventare consigliere regionale, prevalgono su elezioni di carattere nazionale. Parliamo dal primo aspetto: l’interesse generale. Tutti i sardi sono radicalmente legati alla propria terra. Questa è una caratteristica che ci contraddistingue da altre regioni. Ma in realtà, a leggere i risultati precedenti, poco più della metà degli aventi diritto ha partecipato alle elezioni. Disinteresse? Disgusto? Disaffezione per la politica? Lontananza dei palazzi della politica dai cittadini? Non lo so. Non so rispondere. Forse, c’è un po’ di tutto. Ma ho la sensazione che fra poco più di due mesi ci sarà un’affluenza superiore, rispetto al 2014. Le motivazioni? Si avverte, soprattutto dai dibattiti sui social, che il coinvolgimento degli elettori è sempre crescente. Ma è una mia sensazione. La partecipazione del Movimento 5 Stelle, inoltre, assente la volta scorsa, potrebbe contribuire ad alzare la percentuale dei votanti, perché, tradizionalmente, cattura il voto degli indecisi. Non so quanti aspiranti alla carica di Presidente ci saranno. Forse sette, pur consapevoli che ne entreranno in Consiglio solo due: il vincente ed il secondo. Staremo a vedere. Sull’argomento regionali, però, ci torneremo presto e spesso!

g.f.

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