“La Sardegna non sarà mai una discarica del nucleare”. Con queste brevi, ma chiare affermazioni, il vicepremier del Governo, Matteo Salvini, replica al comitato sardo “NonucleNoscorie”, che, nei giorni scorsi, ha rilanciato la battaglia contro l’individuazione dell’Isola come territorio per dislocare il sito unico per le scorie radioattive. “Abbiamo vinto le elezioni per portare lavoro, infrastrutture, servizi. – ha aggiunto Salvini – Desideriamo valorizzare una terra meravigliosa che merita attenzione e non rifiuti”. Dopo queste dichiarazioni, credo ci sia poco da aggiungere. L’allarmismo sul nucleare in Sardegna sembra che scatti ad orologeria. Un anno fa, infatti, il 22 marzo, lo stesso Comitato promosse un’azione analoga, proponendo anche una mobilitazione. Ad accendere la miccia in quella occasione fu l’ex Ministro Calenda, il quale, a pochi giorni dalla disfatta elettorale del suo partito, richiamo’ l’attenzione su una possibile pubblicazione di un decreto governativo, col quale si sarebbe dovuta annunciare la lista delle regioni idonee a ospitare il deposito unico nazionale delle scorie radioattive. Non c’era stata, al riguardo, alcuna conferma. Una dichiarazione del tutto fasulla, dettata, forse, dalla frustrazione politica del momento. Come spesso capita, dunque, tanto rumore per nulla.
g.f.