L’Ippodromo di Chilivani, un tesoro da preservare

Quando si parla dell’ippodromo “Don Deodato Meloni” di Chilivani, non si può fare a meno di rievocare un pezzo fondamentale della storia della nostra regione. Sardegna e cavalli. Un connubio indissolubile, che procede dalla preistoria, caratterizzato da passione e rispetto verso questo nobile animale. Veniamo ai giorni nostri. Con il regio decreto del 14 febbraio 1874 venne istituito ad Ozieri un distaccamento del Deposito Stalloni di Pisa che, dodici anni, dopo divenne sede del Deposito Stalloni per la Sardegna, con una propria autonomia gestionale. Ottant’anni dopo, l’ente passò sotto il controllo della Regione e fu trasformato in Istituto Incremento Ippico della Sardegna. Fino al 2005, quando il presidente Soru riuscì nell’impresa di cancellare oltre 130 anni di storia, abolendo l’Istituto. Durante questo secolo ed oltre di attività, l’Istituto ha provveduto al miglioramento della razza equina mediante la selezione, il mantenimento e l’impiego di riproduttori e l’orientamento dell’attività stalloniera privata; ad allevare, in un apposito centro, un nucleo di cavalli di pregio, indirizzando l’allevamento verso le richieste di mercato e a supporto della riproduzione privata; a favorire la diffusione commerciale del cavallo sardo; a sostenere la conservazione dei cavalli sardi della Giara e ad incrementarne l’allevamento, anche mediante premi agli allevatori. Un’attività straordinaria per la valorizzazione del cavallo sardo, per dirlo con una parola sola. Con la nascita, in Italia, di strutture dedicate allo svolgimento di competizioni con cavalli, nel 1910 il direttore del Deposito, Eusebio Grattarola, presentò un progetto per la realizzazione di un ippodromo. L’impianto venne costruito, dopo la prima guerra mondiale, sulle proprietà del cavaliere Luigi Comida di Ozieri, ed inaugurato il 27 maggio 1921 alla presenza del re Vittorio Emanuele III, davanti a 10.000 spettatori. Da allora, l’impianto sportivo ha ospitato centinaia di riunioni, regalando emozioni e, perché no, qualche soddisfazione economica agli operatori del settore. I fantini sardi sono fra i migliori al mondo. Cavalli sardi hanno dominato al Palio di Siena. Diversi allevamenti sardi spopolano negli ippodromi del continente. Questo grazie anche all’apporto secolare di Chilivani. La tradizione continua, pur se fra non poche difficoltà. Godiamoci questo gioiello tutto sardo.

g.f.

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