La Biennale di Padru

La Biennale di Pittura di Padru è giunta alla tredicesima edizione. Ventisei ininterrotti anni di arte, idee, spettacoli, moda, con la partecipazione di celebrità della televisione e del cinema. Una manifestazione ideata, voluta e portata avanti negli anni da colui che ha scritto gran parte della storia di Padru: Antonio Satta. Politico di lungo corso, ma, soprattutto, sindaco e uomo delle autonomie locali, che ha speso tre quarti della propria vita per la crescita ed il progresso del suo paese natale. Fino a creare questa vetrina internazionale, che è rappresentata, appunto dalla Biennale di Pittura “Isole”. Una settimana intensa, dove si confrontano, in un vero e proprio concorso, venti artisti. Dieci sardi e dieci provenienti da un’isola del mondo. Corsica, Malta, Cipro, Irlanda, Creta, Canarie e finanche la lontana Cuba. Queste, alcune delle isole che hanno inviato i propri pittori a misurarsi con i colleghi delle province sarde. Sotto l’egida di una direzione artistica e di una giuria composta dai massimi rappresentanti dell’Accademia Brera di Milano e delle Pinacoteca di Cagliari. Roba seria. Senza trascurare gli ospiti che allietano le serate, durante la settimana dedicata alla kermesse. I Dik Dik ieri, Peppino di Capri, oggi. Ma anche tanti gruppi etnici e folk. Non ultima, la presenza ormai consolidata della scudettata Dinamo Sassari, puntuale ad esibire i propri campioni nel parquet del palazzetto comunale. E poi madrine d’eccezione, come Melissa Satta, Elisa Isoardi, Donatella Bianchi, Ivana Monti. Una curiosità caratterizza la Biennale: l’organizzazione degli eventi, non certo semplice, è a costo zero. Perché Antonio Satta, sempre affiancato da validi ed infaticabili collaboratori, non attinge dalle risorse del bilancio del comune, ma ricorre a diversi sponsor regionali e nazionali. E, nel contempo, ha creato una ricchissima pinacoteca comunale. Padru è anche questo.

g.f.

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