Ristoro ed emergenze

Una bella notizia ci giunge dal Governo. Grazie al costante confronto fra la Regione, Ministeri e Protezione Civile, il prossimo mese entreranno nelle casse regionali quasi 11 milioni di euro. Si tratta di fondi comunitari, stanziati da un fondo di solidarietà speciale, denominato FSUE, assegnati per fronteggiare i danni causati dalle calamità naturali. Nel caso specifico, si fa riferimento al maltempo della fine dello scorso anno. Le spese che rientrano nel contributo, verranno utilizzate per realizzare interventi diversificati: il ripristino della funzionalità delle infrastrutture e degli impianti nei settori dell’energia, dell’acqua, delle acque reflue, delle telecomunicazioni, dei trasporti, della sanità e dell’istruzione; la realizzazione di misure provvisorie di alloggio e finanziamento dei servizi di soccorso destinati a soddisfare le necessità della popolazione colpita; la messa in sicurezza delle infrastrutture di prevenzione e misure di protezione del patrimonio culturale; la ripulitura delle zone danneggiate, comprese le zone naturali, in linea con approcci eco-compatibili e ripristino immediato delle zone naturali colpite al fine di evitare gli effetti immediati legati all’erosione del suolo. Non si parla, evidentemente, di grandi cifre. Undici milioni sono pochini, ma rappresentano, comunque, un ristoro, per infrastrutture, comuni, aziende, produttori. I problemi, però, sono altri. E, purtroppo, imminenti. Riguardano il mondo agricolo. Siccità e prezzo del latte incombono. E alcuni segnali (legittimi) di insofferenza si stanno già palesando. Ma se ne parla poco.

g.f.

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