Il Maestro di Castelsardo

L’identità del Maestro di Castelsardo è, a tutt’oggi, ignota e motivo di discussioni. Forse era sardo o, molto più probabilmente, spagnolo – valenzano. Difficile stabilirne la provenienza e la nascita. Sicuramente, visse e operò tra il XV ed il XVI secolo. Tra la Spagna e la Sardegna. Una delle sue opere monumentali è il Retablo di Castelsardo, da cui deriva il suo nome, che è del tutto approssimativo. Altri lavori dell’artista, altrettanto straordinari, si trovano a Cagliari, Birmingham e nella Basilica di Saccargia. La notizia di questi giorni riguarda il profilo di questo singolare pittore, che, a quanto pare, era anche scultore. La clamorosa svolta è stata svelata nella cattedrale del borgo medievale, in occasione della presentazione di Il retablo perduto, opera inedita letteraria curata da don Francesco Tamponi, direttore dell’Ufficio Beni Culturali e della Commissione per l’Arte Sacra della Diocesi di Tempio-Ampurias. Il prelato, attraverso accuratissime ricerche, ha scoperto che nella bottega dell’artista si realizzavano anche statue in legno: una per tutte quella dedicata a Sant’Antonio Abate, titolare dell’omonima cattedrale castellanese e santo  plurivenerato in Sardegna. Una rivelazione sensazionale, che accresce il fascino e la suggestione che contraddistinguono la figura del Maestro di Castelsardo. Evidentemente, ancora tutta da scoprire.

g.f.

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