Divergenze parallele

Il Governo ha stanziato 16,6 milioni di euro per la realizzazione delle ciclovie in Sardegna. Attraverso il Ministero dei Trasporti. Si tratta, sicuramente, di una bella notizia. L’assessore responsabile della gestione dei fondi, Roberto Frongia, peraltro persona seria e molto competente, riconosce che il merito di questo finanziamento va ascritto all’esecutivo regionale precedente. La nostra regione, infatti, è stata la prima in Italia a dotarsi di un “Piano regionale della mobilità ciclistica”, coerente con la legge nazionale in materia. “Tale finanziamento di oltre 16 milioni – avrebbe dichiarato l’esponente della Giunta Solinas – consentirà alla Regione, in collaborazione con l’Arst, in qualità di soggetto attuatore, di rispettare i tempi stabiliti, ovvero la presentazione del progetto di fattibilità tecnico-economica entro il 31 dicembre 2020″. L’iniziativa verrà, infine, sottoposta entro quella data, al Ministero, al fine di ottenere l’approvazione definitiva. “L’assessorato – ha ribadito Frongia – è al lavoro per inserire la ciclovia sarda nel circuito nazionale “Bicitalia” ed in quello europeo “Eurovelo”. Fin qui tutto bene. Ma la domanda è: posto che questa iniziativa sia importante ed innovativa, con una cifra analoga, quanti problemi avremmo risolto per garantire un minimo di continuità aero-marittima per la Sardegna? Con quelle somme, quanto avremmo agevolato lo spostamento di studenti fuori sede e di tanti lavoratori emigrati? O ancora, non avrebbe consentito un prezzo più accessibile per i turisti desiderosi di frequentare la nostra isola? Interrogativi che meritano risposte. A volte, basta poco.

g.f.

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