L’Ufficio Studi di Confartigianato ha divulgato, in questi giorni, il rapporto nazionale su ciò che riguarda i dati del food e drink. Cioè di come si mangia e si beve in Italia. La nostra Isola registra oltre 10.000 addetti del settore alimentare e delle bevande. Otto lavoratori su 10, sono impiegati nelle micro e piccole imprese (cioè quelle con meno di 49 dipendenti). Nel solo comparto artigiano opera il 54,4% di tutta la forza lavoro del settore. Non è una novità scoprire che i nostri migliori clienti sono i cittadini di Giappone, Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi, Francia. Appare evidente che si tratta di un comparto in piena crescita ed evoluzione. Soprattutto dopo l’introduzione dei marchi di garanzia europei DOP e IGP. Grazie a questo sistema vengono tutelati otto prodotti: l’Agnello di Sardegna, il Carciofo spinoso di Sardegna, il Fiore Sardo, il Pecorino Romano ed il Sardo, l’Olio Extra Vergine di Sardegna e lo Zafferano di Sardegna. Di recente sono stati aggiunti i Culurgionis d’Ogliastra, che pongono la Sardegna al 16mo posto tra tutte le regioni italiane che, complessivamente, annoverano ben 299 prodotti agroalimentari di qualità. In Sardegna sono stati censiti oltre 200 prodotti agroalimentari tradizionali, caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo. Sapori unici ed inimitabili. Teniamoceli stretti.
g.f.