Pastori nell’oblio

La ripartenza post Covid presenta segnali incoraggianti. Anche se il clima è da dopoguerra. Le macerie non sono di cemento e polvere, ma esclusivamente economiche. Il commercio, il turismo, l’edilizia, l’artigianato, i settori produttivi in genere rappresentano le categorie più colpite. Il rischio che diverse imprese non riescano a risollevarsi è altissimo. Per esse, Governo, Regione e, in alcuni casi, i Comuni hanno avviato una serie di interventi finalizzati ad attenuare i gravi costi determinati dalla crisi. I segnali ci sono. Ma per i pastori, poco o niente. Il latte sottopagato, i costi energetici, sanitari, dei trasporti e dell’alimentazione permangono e sono sempre insostenibili. I gridi d’allarme della categoria sembrano dimenticati da tutti. Pare che la nuova PAC slitti dal 2021 al 2023. Un’altra tegola, dunque. Il consigliere regionale Giuseppe Talanas, in periodo ante Coronavirus, ha presentato una proposta di legge per il settore. Con l’obiettivo di superare i disagi del comparto agricolo attraverso aiuti mirati. Al momento, è l’unica azione in difesa degli allevatori. Per il resto, buio pesto.

g.f.

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