
L’idea è avvincente, oltre che suggestiva: dichiarare l’intero territorio regionale Paesaggio Unesco. L’iniziativa è partita dal gruppo politico dei Riformatori e quasi la metà dei comuni sardi hanno approvato la proposta. L’eventuale riconoscimento, da parte dell’organismo mondiale, legittimerebbe la nostra Isola ad essere definita un vero e proprio museo aperto. Anche se di fatto lo è già. Un patrimonio storico e culturale che può contare su 3500 Domus de Janas, interi campi e isolati Menhir, necropoli scavate nella roccia viva. Oltre a circa 10mila torri nuragiche, semplici o complesse, Tombe dei Giganti, di cui rimangono circa un migliaio di siti riconoscibili, sacrari federali e una rete di pozzi, fonti e opere idrauliche. I comuni, almeno nella maggior parte dei casi, sono i custodi di questo immenso tesoro. Che deve diventare, per la sua storia unica ed antichissima, patrimonio dell’umanità. All’Unesco l’ultima parola.
g.f.