Il richiamo della Sardegna

Carlo Andrea Monaco è un giovanotto di 81 anni che gira la Sardegna a piedi in lungo e in largo. Originario di Loiano (Bo), da giovane fece parte dell’Unione Speleologica Bolognese, un gruppo nato per condividere la passione per l’affascinante mondo delle grotte. Con un ristretto numero di compagni esplorò grotte dove spesso non era ancora entrato alcun essere umano, soprattutto nell’entroterra sardo. Equipaggiati con materiali semplici partivano da Bologna con le motociclette cariche all’inverosimile di borse, borsone, corde, tende, sacchi a pelo e tanta voglia di avventura. Giunti in Sardegna prendevano contatto con i pastori locali, alcuni dei quali divennero negli anni loro amici; si facevano guidare dagli stessi in lunghi trekking durante i quali imparavano a localizzare le sorgenti naturali di acqua per poter sopravvivere e giungevano, così, fino all’imbocco delle grotte. Spesso tali imbocchi si presentavano come semplici buchi verticali nella roccia: i pastori li conoscevano da sempre perché dovevano evitare che le loro pecore potessero caderci dentro. Qui si accampavano con pochissimo cibo e ogni giorno si calavano nella profondità della roccia con scalette e corde. A distanza di almeno cinquant’anni da quelle suggestive esperienze, la passione per l’avventura sembra rimasta intatta ed oggi Carlo Andrea ha cambiato il mezzo di trasporto: non più moto o bici, ma semplicemente le sue gambe ed un Gps di vecchia generazione, con il vetro semi annerito, che lo accompagna nelle sue lunghe camminate. Pochi ed essenziali bagagli e ancora tanta voglia di vivere a modo suo la nostra terra.

g.f.

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