Servono i dissalatori

Parlare di crisi idrica in Sardegna non è certo una novità. E’ un problema che si trascina da decenni e che agricoltori e pastori hanno sempre dovuto fronteggiare. La situazione attuale è semplicemente drammatica. Gli attuali livelli di portata dei bacini registrano cifre che non si ricordano, con punte ancora più accentuate in Ogliastra, bassa Gallura e Baronia. E non sono più sufficienti i proclami, le riunioni tecniche, le stesse restrizioni. Servono interventi immediati e strutturali. Al di là di una pianificazione che va avanti a piccoli passi tra recupero reflui, interconnessioni fra bacini, riparazione di reti e, quantomai opportuna, la costruzione di tre – quattro nuovi invasi, occorre ora una forte decisione che consenta nell’immediato di tamponare la siccità. Una soluzione è rappresentata dalla realizzazione di dissalatori. Attualmente la desalinizzazione dell’acqua marina è impiegata regolarmente in 183 Paesi nel mondo. la metà degli impianti dissalatori globali è attualmente installata nel Medio Oriente. In Europa, il Paese con il maggior numero di impianti di desalinizzazione è la Spagna, che nel 2021 ne contava circa 765. Non si tratta quindi di una novità. La Regione, attraverso i fondi del PNRR, potrebbe sposare questa iniziativa. Ne va del futuro della nostra isola.

g.f.

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