“Angoli di Paradiso”

di Matteo Marteddu.

Sferza il vento sulla piana di Pratobello. Grumo di case rese “ruinas” dall’ abbandono.. Villaggio fantasma con il campanile della chiesa sconsacrata a guardare come gigante ferito la piana e le storie di Gremanu , delle tombe, del tempio , delle capanne circolari, dell’acquedotto di civilta’ nuragica. Strada verso Orgosolo, fila di macchine e di matrimonio si tratta tra il CAI Nuoro e l’archeologia dei luoghi. Lembo di Barbagia interna, dicembre d’altura battuto dai freddi di tramontana. In 120 hanno risposto al nuovo format: pranzo sociale di fine anno, ma preceduto da una escursione che sveli i segreti dei siti archeologici della zona di Pradu , tra Montes e Orgosolo. Si ricompatta il gruppo sulla stradina che conduce alla vecchia chiesa di Santantiolhu. Piana ricca d’acqua , bosco di lecci secolari, scolpiti dai ruminanti, resi opere d’arte ciascuno con la propria identita’. Parcheggio a Spadulargiu. Pronto il professor Bannandria Piredda, studioso e cultore di archeologia, docente di Italiano e Storia, con Mario Bassu, profondo conoscitore di luoghi, storie, paesaggi del Supramonte orgolese. Seguiamo le orme e la traccia di Pasquale Muscau , tra gli attivi protagonisti della giornata. Attraversiamo la piana. Greggi gravide nell’inverno pastorale orgolese. Bosco sino alle falde del monte Sirilo’, 1135 slm. Appare con tutta la sua carica di suggestioni, l’insediamento preistorico, immenso e collocato a tutela e controllo dell’intera area. Il neolitico, 3000/2500 avanti Cristo, con le tombe Domus de Janas, aggrappate alla roccia. E così manifestano ancora il profondo culto e rispetto dei morti e dell’aldilà, di popoli che potevano contare solo sulle loro forze. La civilta’ nuragica non le ha distrutte, anzi le ha racchiuse nel suo perimetro d’intelligenza e di cultura, arricchendo il luogo di progresso con capanne circolari, attivita’ manuali, manufatti in ceramica. Popoli, come sottolinea nel suo calore espositivo , il professor Piredda, non chiusi su se’ stessi, ma aperti al mondo dell’Italia etrusca, della cultura fenicia e greca, come testimoniano alcuni frammenti di un vaso attico a figure rosse , con scene di palestra riproducenti personaggi che stringono lo strigile. Il reperto proviene dagli scavi fatti nel villaggio nuragico databile IV-V secolo a.C. Fiumi e sorgenti nel pianoro garantivano vita e ricchezza. Vicinanza di conterranei, in epoca di pace, con il nuraghe Burdu e Dovilineo’, tombe di Sa Carchera e Bentosu, fonte nuragica di Su Olosti. Il monte di granito di Sirilo’ sembra modellato per la funzione di alimentare e proteggere un ricca civilta’ in rapporto col mondo. Dalla cima punto di osservazione unico. Skyline del Marghine, Monte Gonare, Gennargentu, Corrasi, Punta Solitta, Sa Pruna , Cantinarvu e Monte Novo, con Fumai e Mandreccaia. Gli escursionisti Cai ascoltano, ripercorrono sentieri antichi di memorie e di storia che ancora palpita da queste parti. Sino al rientro a Cuile Masonargia, lambito dal lago Olai, in una giornata di maestrale che offre squarci di blu e di sole di Barbagia interna.

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