Immagini di politica regionale

di Roberto Casu.

Buongiorno. Veloce – e forse inutile – riflessione sulla politica sarda in vista delle prossime elezioni regionali. 
Scorrendo da destra a sinistra i nomi dei candidati alla presidenza della Regione e dei leader dei principali partiti, è francamente difficile ricordare i nomi ma soprattutto immaginare una giunta capace di governare. 
Questa è l’isola che nel dopoguerra ha dato all’Italia – sempre scorrendo da destra a sinistra – politici come Enrico Endrich, Enrico Berlinguer, Emilio Lussu, Antonio Segni, Francesco Cossiga, Mario Melis. Intellettuali come Antonio Pigliaru e Michelangelo Pira. Oggi neanche sappiamo chi sia il segretario regionale del Pd, chi comandi in Forza Italia, se esista ancora il Psd’Az e da quale pianeta provengano i candidati incandidabili del Movimento cinque stelle. 
Da anni la classe politica sarda non esprime uomini di governo a livello nazionale. Per riavere un ministro sardo, Paolo Savona, (e aggiungo: un senatore sardista in Parlamento) c’è voluto Salvini. Quanto agli intellettuali, per capire come siamo messi credo basti la parola Matria.
Attenzione però: non è soltanto una questione di nomi. È un problema di idee e di progetti. 
Ancora scorrendo da destra a sinistra: leggo di panettonate, di primarie e di primarias, pizzate, aperitivi, ma non leggo o sento di parlare né di idee né di ideas, né di progetti e né di progettos. 
La politica ridotta a mercatino delle pulci, a folklore da cavalcata sarda, con tutti pronti a saltare sulla tracca del presunto vincitore. 
Non c’è uno straccio di idea di Sardegna, un piano per rilanciare il lavoro, infrastrutturare l’Isola, conquistare la libertà di muoversi, lavorare e competere grazie a una rete di trasporti moderna e soprattutto indipendente da lobby e monopoli privati. Nessuno che abbia studiato e spieghi quale modello di sviluppo propone per i prossimi dieci anni. Puntiamo sull’industria, sul turismo o sull’agricoltura? E quale industria, quale turismo, quale agricoltura?
Solo fumo, pardule e matrie. A cui, ultimamente, si è aggiunta qualche nutria. D’esportazione.

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