Addio supermanager

Un ex presidente della Regione lo aveva definito il “Messi della Sanità”. Peccato che della sua prestazione se ne siano accorti in pochi. Oltre ai soliti noti che, sbavando, lo ossequiavano quotidianamente. Per una promozione a dirigente, per il trasferimento di un infermiere o giù di lì. Fulvio Moirano era stato nominato, il 23 settembre 2016, direttore generale della ATS, acronimo di Azienda per la Tutela della Salute. Il pachiderma sanitario unico, che avrebbe dovuto segnare una svolta nell’ambito della sanità sarda. Una svolta, ovviamente, finalizzata a migliorare la qualità dei servizi, delle prestazioni ed a garantire efficienza ma, soprattutto, un diritto fondamentale come la salute a tutto il popolo sardo. L’auspicata riforma si è rilevata, nei fatti, un buco nell’acqua. La cronaca registra ancora oggi evidenti disagi e difficoltà. Gli esempi sono innumerevoli e a pagarne le conseguenze sono, naturalmente, i cittadini. Molti dei quali ignari che questo signore continentale, lautamente pagato con i nostri soldi, era stato accolto come il salvatore della sanità sarda. Non è andata così. La sanità va decentrata e distribuita nei territori. Anziché accorpata ed accentrata. Si era preso ad esempio il sistema dell’azienda unica, mutuato da alcune regioni italiane. Da noi non poteva funzionare. E qualcuno lo aveva previsto. La Sardegna ha proprie caratteristiche, che non sono solo di carattere sociale, ma orografiche e strutturali. Ora si vuole voltare pagina. Giustamente. Si tornerà, presumibilmente, alle Aziende formato provincia. Con una propria autonomia economica e gestionale. Le professionalità, al riguardo, non mancano. Senza scomodare Messi o Ronaldo. E le risposte arriveranno. 

g.f.

1 pensiero su “Addio supermanager

  1. Sei stato bravissimo a sottolineare i disastri perpetrati da questo illustre sconosciuto agli operatori sanitari e conosciuto solo ai salottieri

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