“Urbano Cairo è un uomo di grande capacità e se decidesse di scendere in politica farebbe bene”. Con questa breve dichiarazione, l’ex di tutto e del nulla, Tajani, certifica la resa di Forza Italia. Si legge lontano un miglio che si tratta di affermazioni di pura adulazione verso l’imprenditore-editore. D’altronde, la carriera professionale di Cairo ha origine proprio nell’entourage del Cavaliere, nel 1981. L’attuale presidente del Torino ripropone, almeno in parte, la figura del Silvio nazionale. Milanese pure lui, tre matrimoni sul groppone, bocconiano, dopo l’esperienza in casa Berlusconi si mette in proprio e, in pochi anni, diventa editore di peso e dirigente sportivo. Un po’ come il suo primo maestro. Del quale, però, non possiede certamente lo stesso carisma. Ma potrebbe rappresentare l’ideale erede politico del Berlusca, ormai stremato. Certo, Cairo rispetto a Tajani è un gigante, ma dirimere le attuali faide forzaitaliote non sarà un giochetto. Vedremo. Una realtà, nel frattempo, è molto chiara: c’era una volta Forza Italia.
g.f.