Gioire o irritarsi

Una Geobrexit al rovescio. L’esclusione del Parco Geominerario, dalla rete mondiale dell’Unesco, è stata determinata dall’organo che ne sovrintende la permanenza. La decisione è giunta dopo un’apposita ispezione nei siti, effettuata a luglio, da parte di due commissarie. Le ragioni sono diverse: disomogeneità del territorio, assenza di una radice identitaria comune, nessuna strategia, nessuna pianificazione. Circa tremilacinquecento chilometri quadrati, spalmati in ottantuno comuni.
Un’idea suggestiva, ma solo sulla carta. Un progetto complicato da realizzare. Una forzatura, insomma. Come spesso capita. Prima o poi i nodi vengono al pettine. Ed ora, puntuale, è cominciato il giochino delle scaricabarile sulle responsabilità del disastro. Tempo perso. L’altra notizia, bella o brutta, dipende dai punti di vista, riguarda la scoperta della megalopoli a Mont ‘e Prama. Il georadar ha scovato una città estesa per sedici ettari. Parrebbero i segni di una civiltà popolosa e ben organizzata. E’ stata già definita la Pompei sarda. Una vicenda sensazionale, che inizia, quasi per caso, quarantacinque anni fa. Quando, in quest’angolo del Sinis, vennero rinvenuti migliaia frammenti di pietra. Fino al ritrovamento dei Giganti ed, oggi, di questo straordinario ed inestimabile complesso archeologico. Ma, anche in questo caso, si registrano una valanga di polemiche e di scambi di accuse. Scavi fermi, un vigneto realizzato sopra il sito, una Soprintendenza muta. Ecco perché anche le buone notizie, a volte, fanno arrabbiare. Rimbocchiamoci le maniche. La nostra Sardegna è un vero tesoro.

g.f.

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