In questi giorni di falso autunno, in Consiglio Regionale, tiene banco la vicenda della consigliera Elena Fancello. Dorgalese, commercialista, è stata eletta nelle liste del M5S. Che ora, ha deciso di lasciare. Le sue motivazioni sono molto serie. Parla di disorganizzazione e di dilettantismo, ma soprattutto avrebbe dichiarato: “Pensavo di aver aderito ad un libero movimento di cittadini, non ad un’azienda cui obbedire senza possibilità di contraddittorio”. E’ stata minacciata di provvedimenti disciplinari. Esattamente come fa Di Maio con i parlamentari che lo abbandonano. Ma l’attuale capo pentastellato, che addirittura evoca sanzioni pecunarie, ignora completamente ciò che sancisce in modo molto chiaro la Costituzione: il mandato ricevuto dagli elettori è assoluto ed insindacabile da chiunque. Cioè, esso va esercitato senza alcun vincolo del votato nei confronti del votante. E ciò, per il semplice motivo che l’elettore, nel sistema costituzionale parlamentare, non è un datore di lavoro che possa imporre al suo rappresentante vincoli e limiti, che questo sarebbe tenuto a rispettare, ma, ben diversamente, il portatore di un’ idea della politica che, affidata ad un soggetto destinato a sedere in Parlamento, può essere declinata in molti modi, anche imprevedibili. E perfino indesiderati dal votante. Il quale, se vorrà, al successivo turno elettorale potrà votare diversamente. Si tratta di un principio sacrosanto che vale per il Parlamento come per la massima Assemblea sarda. Nel frattempo, l’on. Fancello ha aderito al Gruppo Misto. Per ora. I “boatos” di via Roma parlano di un imminente approdo alla corte di un certo Giorgio Oppi. Si vedrà. Certo, nel parlamento regionale, oltre ai grillini, siedono anche le formiche. Le quali, pazientemente, continuano a riempire il magazzino di scorte….
g.f.