La vertenza latte torna di scena. Ma non per rivedere il suo prezzo, sul quale è calato un pauroso silenzio. La notizia, invece, riguarda le indagini a seguito delle proteste del febbraio scorso. Oltre 600 indagati fra allevatori, loro parenti, amici e semplici sostenitori. Le accuse sono gravissime: violenza privata, danneggiamenti, manifestazioni non autorizzate. Fa scalpore la vicenda di un ventenne, che ha ricevuto 16 avvisi di garanzia! Di fronte a questo tsunami giudiziario i pastori sardi fanno quadrato. Alcuni avvocati, al riguardo, presteranno il loro patrocinio gratuitamente. Un bellissimo segnale. Difesa e indagati stanno lavorando su un progetto di autofinanziamento, al fine di sostenere le spese che non possono essere evitate, rappresentate da bolli, cancelleria ed altre piccole incombenze. Rimane il fatto che, al momento, non si intravedono spiragli per affrontare il nodo del prezzo sul latte ovino. Un silenzio deprimente, che non concede speranze. Le aziende continuano a produrre, ma sembra di lavorare gratis. In un modo surreale. A breve si presenterà anche la campagna sugli agnelli. Nel frattempo, i banchi della grande distribuzione si riempiono di capi ovini provenienti, prevalentemente, dall’Est europeo. “A su toppu s’ispina”.
g.f.