L’enigma del gas

La notizia è buona. Il “Decreto Semplificazioni” ha uniformato il prezzo del gas in Sardegna al resto d’Italia. Più un atto dovuto che una gentile concessione. Rimane l’incertezza sulla realizzazione della “dorsale” che, in futuro, dovrebbe distribuire il metano in tutta l’Isola. Governo, Regione, opinione pubblica sono spaccati a metà tra favorevoli all’opera e contrari. In mezzo, le industrie e le attività produttive sarde, indietro anni luce rispetto ai vantaggi di cui usufruiscono i “continentali” in termini di risparmio energetico e sostenibilità ambientale. Eppure, l’accordo Stato-Regione del 2016 parlava chiaro: la cosiddetta “dorsale” diventava una realtà. Oggi, non è più così. Nonostante il gruppo francese Technip abbia ottenuto l’appalto per la progettazione. Il premier Conte propenderebbe per un elettrodotto Sardegna-Sicilia, lasciando due postazioni di stoccaggio del gas, verosimilmente a Oristano e Porto Torres. Gas che verrebbe introdotto nella nostra regione attraverso navi-gasiera. Ma le eventuali criticità sarebbero legate proprio alle modalità di trasporto e distribuzione del prodotto (su gomma), che incrementerebbe costi economici ed ambientali. Una soluzione molto più complessa, sia per la quantità di diversi mezzi di trasporto necessari, sia per il rischio che venga tagliata fuori una grande parte della popolazione. Viene in mente un celebre romanzo di Archibald Joseph Cronin…..

g.f.

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