Sciopero (quasi) generale

Un tempo c’era la Triade: CGIL, CISL e UIL, le quali erano una derivazione delle diverse ideologie politiche comunista, cattolica e socialista. Originariamente costituivano le anime di un soggetto unitario. Hanno scritto la storia delle più importanti battaglie sociali e di civiltà per la tutela dei lavoratori. La realtà odierna è ben diversa. Al netto delle sigle e siglette che si sono moltiplicate nel corso degli ultimi anni, l’unità sindacale è andata in frantumi. La forza prorompente delle tre maggiori organizzazioni, si è afflosciata. Lo sciopero generale di oggi, 16 dicembre 2021, è monco. Nonostante gli argomenti della vertenza, tutti assolutamente legittimi e di straordinaria importanza, la CISL non ha aderito alla manifestazione. In altri momenti storici, per le stesse motivazioni di oggi, che riguardano fisco, pensioni, politiche industriali, contrasto alle delocalizzazioni e alla precarietà, sanità, non autosufficienza e scuola, Governo e Parlamento avrebbero tremato. Lo sciopero, ancorché generale, si concentra su cinque città: Roma, Milano, Cagliari, Bari e Palermo. Un’iniziativa importante, ma lontana anni luce dai grandi cortei sindacali che hanno tracciato un solco nel tema delle rivendicazioni salariali ed occupazionali. Per il Governo Draghi è una giornata come le altre.

g.f.

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