Fede e Turismo

Fede e turismo: un binomio che qualche anno fa, in Sardegna, sarebbe stato impensabile conciliare. Oggi la nostra regione si allinea con tradizioni millenarie che caratterizzano queste due identità. La Via Francigena, il Cammino di Santiago, il Cammino di Mariazell, il Cammino di San Paolo, il Cammino di San Francesco, il Cammino de La Vera Cruz, giusto per citare i percorsi più frequentati. Luoghi in cui migliaia di pellegrini decidono di visitare, coniugando fede, misticismo e patrimoni artistici universali. Nella nostra Isola si sta realizzando qualcosa di simile: cinque cammini religiosi che hanno già aperto una strada, da Santa Barbara a Santu Jacu, passando per San Giorgio, Sant’Efisio e Nostra Signora di Bonaria. Più altri tre in fase di riconoscimento: 100 Torri, La Via dei Santuari, Il Cammino dei Martiri. E poi tante piccole Assisi al centro dell’Isola. Come, ad esempio, Laconi, paese natale di Sant’Ignazio. Si può creare sistema e consentire di sviluppare ulteriormente il turismo locale grazie anche alla fede. Un’occasione straordinaria per mettere insieme gli amministratori locali, la Chiesa e l’incomparabile patrimonio artistico e naturalistico regionale. Siamo solo agli inizi. Le richieste di adesione a questo grande progetto si stanno moltiplicando. E lo scenario che offre la Sardegna potrebbe rappresentare una svolta importante anche in chiave economica. Senza, per questo, trascurare la fede.

g.f.

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