Le guerre tra poveri

Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza) è entrato ormai nel linguaggio comune. Amministratori, ma anche semplici cittadini, ne conoscono il significato e ne attendono gli auspicati sviluppi. Eppure, questa straordinaria opportunità di rilancio economico e culturale della nostra società ha scatenato la solita guerra tra i comuni sardi per accaparrarsi più fondi possibili. In molti casi, il “campanile” è tornato di moda. La storia non dimentica i dualismi tra Olbia e Tempio, tra Carbonia e Iglesias, tra Tortolì e Lanusei, solo per citarne alcuni. Ma le piccole comunità non sono da meno. Laddove, negli ultimi anni, si è cercato di costruire aggregazioni di comuni al fine di ottenere maggiori e più equi vantaggi per tutti, stanno oggi prevalendo interessi locali e personali. Un antico vizio, insomma. Ci sono, infatti, diverse amministrazioni locali che, pur non avendo requisiti specifici, cercano di forzare la mano, affidandosi ai politici di turno, pur di raggiungere l’obiettivo del finanziamento. Approfittando del momento favorevole. A discapito di altri, naturalmente. Le procedure per l’accesso a queste risorse sono molto selettive e richiedono elevate competenze. Ma le sorprese sono dietro l’angolo. Non ci sarebbe da meravigliarsi. E, non a caso, uno dei maggiori esperti sardi in materia ha lanciato l’allarme. Minacciando l’intervento delle Procure. Staremo a vedere.

g.f.

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