Alla carica!

Gli aspiranti candidati sardi alla carica di un posto di parlamentare sono quasi centocinquanta. Ne entreranno sedici. Pochini, come abbiamo avuto modo di sottolineare in altri articoli, ma figli di una legge elettorale vomitevole, iniqua e prepotente.

Prepotente come chi impone candidati non sardi, o comunque avulsi dalla realtà regionale, nella scheda che ci attende il 25 settembre. Questo è un triste dato di fatto.

Per il resto, non sappiamo come andrà a finire, ma, si sa, la Sardegna è sempre andata un po’ in controtendenza rispetto al dato nazionale. Un fatto è certo: sedici parlamentari distribuiti fra Camera e Senato sono davvero esigui. La Sicilia, solo per fare un esempio eclatante, nonostante i tagli, ne eleggerà quarantotto.

Alla pattuglia dei sedici che verranno eletti auspichiamo buon lavoro, certi che si occuperanno con dedizione a trovare le soluzioni per le ataviche emergenze che caratterizzano la nostra isola, di cui diventa un esercizio stucchevole elencarne i titoli.

Partiranno da una base normativa solida, rappresentata dalla recente approvazione del riconoscimento dell’insularità.

A bider istamus.

g.f.

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