Castelli di Sardegna

Un popolo dovrebbe conoscere la propria storia, perché una generazione che la ignora la storia non ha né passato né futuro. E’ come essere una foglia che non sa di appartenere ad un albero. La Sardegna è ricchissima di storia, molto più di altre regioni italiane. E questo patrimonio di fatti accaduti, che appartengono alla nostra identità, deve essere ancora in gran parte scoperto, studiato, approfondito. I castelli rappresentano una fedele testimonianza di un periodo che parte, verosimilmente, dal XII secolo d. C. Partire dai castelli, dunque, per conoscere a capire cosa è avvenuto in Sardegna in cinquecento anni ancora da decodificare. Ma non solo. I castelli sardi, oltre che scrigni di storia, possono offrire nuove opportunità di sviluppo territoriale, culturale, sociale. L’esempio viene da sei comuni dell’isola, che si trovano tra la Marmilla e il Sarcidano, espressioni di un territorio alquanto omogeneo per cultura e paesaggio, i quali decidono di intraprendere un percorso comune per portare all’attenzione delle proprie comunità e del pubblico più ampio uno degli esempi migliori della propria storia, quello nel quale le comunità spesso si identificano: il Castello. Sanluri, Sardara, Las Plassas, Laconi e Villamar hanno costituito l’associazione “Rete dei Castelli”, allo scopo di ritrovarsi e di mettere insieme conoscenze, esperienze, ma anche idee di prospettiva. In questi anni, la “Rete” ha ideato Il Festival dei Castelli, un evento aggregante che ha avuto come priorità quella di portare nelle piazze dei comuni la storia della Sardegna medioevale, facendo rivivere attraverso il racconto, la narrazione, la musica e lo spettacolo in genere, le vicende spesso silenziose di questi straordinari testimoni della storia dei sardi. La “Rete” ora attende che altri comuni sardi, depositari di castelli e di nuove storie, partecipino a questo suggestivo processo culturale e di valorizzazione di tradizioni millenarie.

g.f.

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